Capitava spesso anche nei tempi passati che
famiglie nobili dovessero ridimensionare per vari motivi le proprie
abitazioni. Alla fine del settecento la famiglia Valenti-Gonzaga si
stabilisce in questo edificio caratterizzato da ampie stanze dai
soffitti voltati a fianco del ben più ampio palazzo mai ultimato. La
singolare posizione con due cortili uno a nord e l’altro a sud,
senza alcun affaccio diretto sulla pubblica via contribuisce a dare una
sensazione di assoluta tranquillità e privacy, qualità che giustificano
la scelta di eleggerla ad abitazione nonostante i molti lavori
necessari per restaurare, recuperare funzionalmente e
suddividere il fabbricato. Il progetto prevede due abitazioni
della stessa metratura e di simile tipologia, ma arredate con carattere diverso secondo i gusti e le esigenze di chi li vive. La
particolarità dell’intervento consiste nel taglio verticale attraverso i
tre piani, che permette ad ogni unità di avere il doppio
affaccio sui cortli. II locali a volte hanno mantenuto l’originale
carattere con affreschi dell’epoca. Tradizione e moderno si
confrontano nell’unità progettuale di due abitazioni gemelle, risultati
del restauro conservativo di un palazzo rinascimentale nel centro
storico di Mantova. Il progetto prevede due abitazioni della stessa
metratura e di simile tipologia, ma di carattere diverso secondo i gusti
e le esigenze di chi li vive: lo stesso architetto con la sua famiglia
nell’uno, il fratello anch’egli architetto nell’altro.La casa originale
nasceva come abitazione secondaria, forse della servitù, dell’edificio
adiacente. La particolarità dell’intervento del progettista consiste
proprio nel taglio verticale attraverso i tre piani, che crea due
distinte unità abitative e permette ad ognuna di avere il doppio
affaccio sui cortili tra cui è compreso l’edificio. I cortili sono le
uniche fonti di luce oltre al lucernario in corrispondenza del cavedio
originale. Il palazzo non è infatti accessibile dalla strada, ma dai due
cortili verdi, uno pedonale e l’altro carrabile.L’etica progettuale
affianca alla conservazione degli elementi storici (dalle volte
affrescate alle porte interne, dai camini ai pavimenti di cotto e di
legno) un’integrazione omogenea del nuovo, in un’armonia fatta di
proporzioni, rigore e personalità. I locali a volte hanno mantenuto
l’originale carattere tradizionale, con affreschi dell’inizio
dell’Ottocento. Il palazzo venne abitato dai Valenti, facoltosa famiglia
imparentata con i Gonzaga come le altre nobili famiglie dei Malaspina e
degli Arrivabene. Di tutte infatti è ricorrente la presenza dello
stemma.